Nell’immediato dopoguerra, un aviatore americano “inventa” il go-kart, pensando ad un giocattolo per ragazzi. In poco tempo diventa un mezzo sempre più sofisticato e già dagli anni ’60, sbarcano in Italia i McCullok da 100 cc. Nascono i primi impianti permanenti a Milano (Pista Rossa) e Roma (Pista D’Oro). Nel 1962, mentre nella Pista Rossa si disputa la Coppa Mondiale tra venti piloti Americani e venti Italiani, nasce a Villorba (TV) il primo circuito permanente Veneto. Due anni più tardi nasce una seconda pista a Castelfranco Veneto, nella stessa provincia. Entrambe avranno però vita breve.
Col passare degli anni cresce l’interesse e migliora la tecnologia fino agli anni ’80, momento in cui il karting si consacra come la “fucina dei campioni” e la sua capacità di sviluppare le doti di guida è riconosciuta come indispensabile per poter aspirare alle formule maggiori. Ne sono testimoni piloti del calibro di Senna, Piquet e Prost, solo per citarne alcuni. Nel contempo le numerose aziende ed impianti sorti eleggono l’Italia la Patria del Karting.
E’ in questo sfondo che il 19 giugno 1988, Ado Paolin inaugura la Pista Verde a Caselle d’Altivole (TV).
In quel periodo nasceva la categoria 60 Minikart destinata a diventare una delle categorie più importanti del panorama kartistico italiano. Infatti, proprio su questo tracciato, cresce un vivaio nutritissimo di piloti veneti che daranno vita negli anni ’90 ad una vera e propria ondata di talenti in categorie automobilistiche superiori, sia a livello nazionale che internazionale.
Ricordiamo Giorgio Pantano (ex pilota Jordan F1), Fabrizio Gollin, Paolo Montin (Formula 3000 Giappone), Alessandro Piccolo, Giorgio Sernagiotto (Vincitore “Trofeo Pirelli” e Campione del Mondo Ferrari Challenge), Michele Rugolo (già Nazionale Italiana A1GP), Matteo Grassotto. Più tardi, la storia continua con Andrea Pellizzato (attualmente detentore del record di pilota più giovane della storia all’ OPEN Gran Turismo), Gary Cester e Michele Rigon, promesse oggi all’inizio della carriera.
Tuttavia la Pista Verde si è sempre caratterizzata anche per l’attenzione a quanti praticano il karting come hobby, come passione da alimentare solo nel tempo libero.
Fin dai primi giorni di apertura, il grande e compianto Luciano Bonamigo organizzò diverse iniziative rivolgendosi anche a questo tipo di piloti che battezzò “amatori”. Fu l’evidente successo di tali gare ad interessare la stessa FIK che a distanza di qualche anno ufficializzò la nascita delle categorie. L’attenzione per gli “amatori” del karting è rimasta viva fino ad oggi, concretizzandosi grazie al fondamentale lavoro del ex-consigliere avv. Alessandro Da Re nella creazione delle Manifestazioni Tempo Libero (MTL), in seguito ribattezzate “Prodriver” da ACI-CSAI . In particolare il secondo, ha permesso alla Pista Verde di far segnare il record assoluto di presenze in una MTL, tuttora imbattuto.
Il 2007 è stato anche l’anno di un’altra storica novità: la nascita della Green Karting School, una scuola di Karting riconosciuta dalla F.I.K.. Già diversi giovani piloti si sono “diplomati” alla Green e molti altri continuano a chiedere di frequentarla, a testimonianza dell’alto livello di preparazione che è capace di offrire. Certamente è oggi una delle migliori scuole d’Italia.
Da quell’estate del ‘88, la Pista Verde è stata punto di riferimento per semplici appassionati ma è stata soprattutto teatro di gare locali e nazionali contribuendo a fare la storia di questo sport e non solo. La pista è oggi gestita da Luca Paolin che, nato nell’officina del padre Ado, cresciuto a “pane e Kart”, laureato in Ingegneria Meccanica e dopo un Master a Modena sull’autoveicolo, mantiene viva, ormai da oltre 10 anni, la leggenda della “mitica” pista verde.
Qui sono nate stelle della caratura di Luca Badoer, già pilota della scuderia Minardi di F1 ed oggi collaudatore della scuderia più famosa del Mondo.
Qui, tra la polvere dei box, nell’inconfondibile rumore del 2 tempi, nell’odore degli scarichi ancora si riesce a sentire, respirare la vera essenza dell’automobilismo…
…e in 750 metri di asfalto, negli occhi di un pilota di 6 anni, continuano a nascere sogni, speranze e promesse.